LE SCUOLE UMBRE CHIUSE PER IL TERREMOTO PER TUTTI MA NON PER IL PERSONALE ATA

lunedì 7 novembre 2016


   Riteniamo importante e assolutamente condivisibile la delibera che ha spinto il presidente della Regione a chiudere le scuole umbre per permettere controlli sull’agibilità delle strutture in un contesto così particolare, successivo alla ultime intense e ripetute scosse sismiche che hanno devastato Norcia e gran parte della Valnerina, facendosi sentire in tutta la regione. In questi casi, visti anche i tragici precedenti l’applicazione del principio di precauzione è l’unica scelta sensata.
        Riteniamo però grave la confusione che è stata fatta sulla questione, a discapito del personale ATA: da una parte nella delibera della presidente Marini si parla di chiusura delle scuole e questo significa che, saggiamente, si è deciso di tutelare tutti i soggetti che vivono e fanno la scuola pubblica: studenti, docenti ed ATA.
       Poi si apprende a tarda ora che non di chiusura delle scuole si tratterebbe, ma di interruzione dell’attività didattica, decisione che sarebbe stata presa dall’assessore regionale Antonio Bartoli, nonché dalla dirigente dell’Ufficio scolastico regionale Sabrina Boarelli.
     Questo significa che nelle scuole vuote dovrebbero rimanere gli ATA, il personale amministrativo, quello tecnico e i collaboratori scolastici, considerati come paria e senza alcuna tutela.
   Ancora una  volta non viene tutelata la sicurezza del personale ATA che nella pessima scuola/azienda della riforma da Renzi-Giannini subisce tagli pesantissimi, un aumento inaccettabile delle mansioni e spesso non viene neanche sostituito in caso di malattia o assenza.
        I COBAS denunciano sia la totale confusione, visto che da una parte si pubblica la delibera di chiusura della presidente Marini e dall’altra si parla di interruzione delle attività didattiche, sia la grave discriminazione verso il personale ATA.
Se dovesse succedere qualcosa a questi lavoratori la responsabilità sarebbe chiara.
      I COBAS chiedono la chiusura delle scuole sino a quando non sarà sicuro l’accesso ad esse da parte di tutti: studenti, docenti, collaboratori scolastici, personale tecnico e amministrativo.
Senza discriminazioni e con le piene tutele per tutti, personale ATA compreso

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