Acciaierie di Terni: altra giornata di blocchi e proteste

mercoledì 12 novembre 2014

Salta la trattativa al Ministero dello Sviluppo Economico e l'azienda conferma i licenziamenti. Gli operai occupano l'autostrada A1 al casello di Orte. Nella serata di ieri blocchi stradali e la porta di alcuni uffici data alle fiamme. Tensioni nell'indotto, rissa tra operai e dirigenti della Ilserv: quattro poliziotti contusi.

Acciaierie di Terni: altra giornata di blocchi e proteste.
Aggiornamento 17:30 – L’incontro previsto inizialmente per il 18 novembre tra azienda e sindacati presso il Ministero dello Sviluppo Economico, è stato anticipato a domani pomeriggio. Dopo questa convocazione gli operai hanno liberato l’autostrada A1 presso il casello di Orte che era occupata dalle prime ore del pomeriggio.
Tensione alla stelle a Terni davanti alle acciaierie AST. I lavoratori sono in presidio permanente davanti ai cancelli dallo scorso ottobre, mentre si segnalano altre manifestazioni a Roma presso il Ministero dello Sviluppo Economico in occasione degli incontri tra azienda, sindacati e governo. Proprio l’esito dell’incontro di ieri sera ha fatto precipitare la situazione. In questo momento gli operai stanno bloccando l’autostrada A1 al casello di Orte.
Blocchi già nella serata di ieri, in fiamme l’ingresso di alcuni uffici – Già nella serata di ieri centinaia di operai si erano radunati al presidio permanente in Viale Brin davanti alla sede dell’acciaierie. Nel pomeriggio l’azienda aveva dato compito ad una ditta esterna di saldare i cancelli della fabbrica per il timore di una occupazione da parte degli operai. A quel punto i manifestanti hanno dato vita a diversi blocchi nelle strade adiacenti lo stabilimento, mandando in tilt l’intera circolazione della città di Terni. Sul posto sono intervenuti polizia e carabinieri. Nella tarda serata è stato appiccato il fuoco alla porta d’ingresso di alcuni uffici aziendali esterni alla fabbrica. In fiamme è finito anche un manichino. I vigili del fuoco hanno dovuto spegnere l’incendio per evitare che si propagasse ulteriormente. “L’azienda ha presentato un piano uguale al precedente – afferma a Fanpage, Michele Di Fabio Rsu della Fiom – noi vogliamo un piano vero che tuteli lo stabilimento”.
La Fiom “il piano industriale è sempre lo stesso” – L’amministratore delegato delle Acciaierie Speciali Terni, Lucia Morselli, nel corso dell’incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico avrebbe presentato, secondo i sindacati, un piano industriali identico a quello già bocciato nelle scorse settimane ed a seguito del quale è cominciato il duro sciopero degli operai. Su circa 2.600 dipendenti, l’azienda propone un taglio di circa 500 unità, un colpo durissimo in termini occupazionali che rischia di mettere in ginocchio l’intera città di Terni che ruota, dal punto di vista lavorativo, intorno alle acciaierie. Nel corso dell’incontro della scorsa settimana al Ministero dello Sviluppo Economico, infatti, azienda e sindacati avevano trovato un accordo per permettere l’ingresso di alcune centinaia di dipendenti del settore amministrativo nelle giornate di venerdì 7 e lunedì 10 per permettere il pagamento degli stipendi per poi riprendere la trattativa nella giornata di ieri.
La rabbia degli operai è tanta: “Il governo negli ultimi due incontri al Ministero dello Sviluppo Economico ha sostenuto chiaramente le posizioni dell’azienda – prosegue Michele di Fabio della Fiom – siamo rimasti solo contro la Thyssernkrupp e contro il governo”. Da parte dell’azienda, invece, un invito a proseguire il confronto in un nuovo incontro fissato per martedì 18 novembre al Ministero dello Sviluppo Economico. “Non possiamo aspettare fino al 18 novembre non possiamo essere presi in giro in questo modo. Oggi stiamo occupando l’autostrada ma non ci fermeremo qui” conclude Di Fabio.
Tensioni anche nell’indotto – Sono poi tantissime le aziende che lavorano per l’indotto delle acciaierie dell’AST di Terni, tra questi la Ilserv è tra le più grandi. L’azienda, nel caso in cui venisse confermato il disimpegno della Thyssenkrupp presso lo stabilimento AST, rischia di chiudere i battenti. Sono circa 300 gli operai che rischiano il posto. Sempre nel pomeriggio di ieri, mentre la vertenza AST precipitava, gli operai della Ilserv hanno presidiato i cancelli della fabbrica ed hanno occupato la sede di Confindustria. Un dirigente della Ilserv che era uscito a parlare con gli operai infuriati è stato salvato dal linciaggio dagli agenti della Digos. È nato un violento parapiglia al termine del quale quattro poliziotti sono rimasti contusi. Gli operai dell’indotto si stanno unendo in queste ore agli operai dell’AST. L’intera economia della città di Terni ruota intorno alle acciaierie, in caso di crisi occupazionale le alternative sarebbero ben poche.
Ap


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