QUANTO CI COSTA IL BLOCCO DEGLI SCATTI DI ANZIANITA’

mercoledì 16 gennaio 2013 · Posted in


   Gli scatti di anzianità producono in media un aumento di 9.000 euro sullo stipendio annuo di un lavoratore della scuola nel corso dei 35 anni che intercorrono dalla prima all’ultima tappa del percorso della carriera. Un residuo di quello che erano gli aumenti dovuti all’anzianità di servizio prima che i sindacati confederali concordassero con il governo l’abrogazione degli scatti biennali e la loro sostituzione con gli scatti di 6/9 anni.
  Ma in ogni caso essi costituiscono ancora l’unico automatismo a difesa del potere d’acquisto degli stipendi dei lavoratori, una redistribuzione equa della ricchezza sociale prodotta dal lavoro, un riconoscimento alla professionalizzazione della complessità del lavoro educativo che cresce nel corso della sua pratica.
   E’ una condizione miserrima della carriera dei lavoratori della scuola se si pensa che nella maggior parte dei paesi europei il massimo della carriera si raggiunge tra 15 e i 20 anni di servizio, e che il culmine della carriera corrisponde spesso al doppio della posizione stipendiale iniziale.  Indice chiarissimo della scarsissima considerazione di cui gode la scuola pubblica tra i sindacati “firmaioli” di contratti e governi succedutesi negli ultimi anni.
   
   Oggi, quindi, in media gli scatti di anzianità producono ogni anno in media (posizione mediana dei lavoratori della scuola)
256 euro di aumento annuo dei nostri salari.
   Ma va considerato che questi aumenti sono aumenti salariali tabellari (stipendio base) ossia costituiscono la base di calcolo per gli aumenti contrattuali, per il calcolo della pensione e per il TFS. Sono quindi soldi preziosissimi soggetti a cumulo, e crescita composta ben diversamente da quanto avviene per altri “fuori busta”, precari ed aleatori che non contribuiscono a modifiche sostanziali della condizione salariale dei lavoratori.
    La “piangina” ministra Fornero sostenuta  dal Presidente Monti ha più volte sostenuto che questo come i pochi altri istituti salariali automatici devono cessare e non abbiamo dubbi  che le forze politiche e sindacali che si accingono a gestire la prossima stagione politica cercheranno di realizzare il proposito di Fornero&Monti.
Ogni anno quindi non solo ci vengono sottratti, in media, i  256 euro di cui avrebbero goduto le nostre buste paga, ma futuri aumenti contrattuali, calcoli per il TFS (liquidazione), calcoli pensionistici verranno proporzionalmente diminuiti per la mancanza dei relativi contributi.
    L’ ordine di grandezza della sottrazione, di tre annualità, degli scatti di anzianità  alla nostra retribuzione annua è stata una media di 768 euro che verranno a mancare per tutta la nostra vita in servizio e in pensione.
    Se facciamo una previsione che comprende 20 anni ancora di servizio più  20 anni di pensione, l’importo complessivo che ci è stato e verrà sottratto è di circa 31.000 euro (per un lavoratore di 45 anni, con già 20 anni di servizio).
    Anche in questo caso la cifra complessiva è calcolata con una approssimazione per difetto in quanto è solo un calcolo aritmetico mentre andrebbe considerato il calcolo composto crescente.

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