TFA? Rispondi A

mercoledì 1 agosto 2012 · Posted in , , ,




Niente. Non si smentiscono mai. I produttori seriali di pasticci si concentrano ormai da tempo in viale Trastevere. Argomento? TFA, Tirocini Formativi Attivi.
Che cos’è mai? Il Tirocinio Formativo Attivo (TFA) è un corso abilitante all’insegnamento istituito quest’anno nelle università. Esso ha durata annuale e attribuisce, tramite un esame finale – sostenuto davanti a una commissione mista composta da docenti universitari, un insegnante “tutor” in ruolo presso gli istituti scolastici e un rappresentante dell’Ufficio Scolastico Regionale (USR) o del MIUR – il titolo di abilitazione all’insegnamento in una delle classi di abilitazione all’insegnamento (leggi per ciascuna materia) . Il TFA è attivato per ciascuna classe di abilitazione secondo il fabbisogno. L’accesso è a numero chiuso ed è stato programmato dal MIUR. Il MIUR ha comunicato entro il mese di febbraio agli USR le esigenze di reclutamento per ogni classe di abilitazione e in base a quelle esigenze ha fissato i “numeri” di posti disponibili per ciascuna classe di concorso.
Non fatevi venire il mal di testa. Tutto quello che riguarda la parola “MIUR” e “Ministero” è sempre stata macchinosa e oscura, come se, capirne le dinamiche e il linguaggio, fosse una delle prove da superare per diventare insegnante. Inizio dalla conclusione: diventare insegnante è come attraversare una favola dei fratelli Grimm, tra streghe e draghi, con la sicurezza però che alla fine non tutti vivranno felici e contenti. Molti ci rinunciano, in genere i migliori. Come rifletteva ieri la scrittrice Silvia Avallone, aspirante docente, in un’amara lettere sul Corriere della Sera, è’ più facile diventare scrittrice apprezzata e di successo piuttosto che docente della scuola italiana. Come dire: chi ha detto che a scuola non c’è merito aveva ragione da vendere, peccato che chi lo ha detto e chi provoca questi disastri in genere coincida. Schizofrenia dovuta all’età o alle mancate, famigerate, competenze?
Torniamo ai TFA. Nel mese di luglio, cioè adesso, si stanno svolgendo i test preselettivi per poi essere ammessi agli esami a settembre per poi essere ammessi ai corsi annuali che iniziano a ottobre e, infine, per poi, dopo aver frequentato l’anno, essere ammessi all’esame finale, padre di tutti gli esami, che fornirà la benedetta abilitazione. Ripeto: non diventi insegnante, ti prendi solo l’abilitazione. Cioè allunghi la fila delle graduatorie dei precari. Il ministro smentisce, assicura che avranno proprio la cattedra. Concedeteci scetticismo.
Dunque, in questi giorni si svolgono i test preselettivi. E…Il caos: le “batterie” di 50 domande e di due testi con relative ulteriori domande contengono qualche strafalcione qua e là. Non so perchè ma ce lo aspettavamo, non dateci delle Cassandre, ma dopo il pasticcio dei test preselettivi della prova da Dirigente scolastico, se tanto mi da tanto…
Il Ministero si affanna a dichiarare che loro no, per carità, poco c’entrano: tutto era stato deciso prima, cioè nell’era Gelmini. Eppure, a fine marzo, il MIUR aveva bocciato i test della batteria preparati, ormai da tempo da Cineca ( Consorzio Interuniversitario – senza scopo di lucro- costituito da 51 Università italiane), perchè giudicati “troppo facili”.
Dunque chi di dovere chi di dovere si era messo all’opera per riformulare i quiz ( di fatto la riunione in cui il MIur ha respinto i test, si è tenuta il 21 marzo scorso), in tempo utile per giugno/luglio. E infine si era prodotto il bando con le regole delle preselezioni:
“il test preliminare mira a verificare le conoscenze disciplinari relative alle materie oggetto di insegnamento di ciascuna classe di concorso e le competenze linguistiche di lingua italiana. [...]è costituito da 60 quesiti, ciascuno formulato con 4 opzioni di risposta , tra le quali il candidato ne deve individuare l’unica esatta. Un numero pari a 10 quesiti sono volti a verificare le competenze in lingua italiana, anche attraverso quesiti inerenti la comprensione di uno o più testi scritti. Gli altri quesiti sono inerenti alle discipline oggetto di insegnamento della classe di concorso. La risposta corretta ad ogni domanda vale 0,5 punti, la risposta non data o errata vale 0 punti. La durata del test è di 3 ore“.
Adesso, giusto per farvi capire la follia burocratica a cui va incontro il 25enne brillante appena laureato, che decide di intraprendere il percorso ad ostacoli del diventare insegnante, vi elenco una serie di disposizioni che doveva conoscere (se a te, lettore, sono venute le traveggole salta direttamente l’elenco che segue e leggi solo le conclusioni):
1. la definizione dei posti disponibili per il TFA, è il prodotto della somma di fabbisogno delle scuole (posti liberi e pensionamenti) e delle proposte delle Università. Il risultato è stato l’assenza di alcune classi di concorso ed eccesso di posti per altre (in alcuni casi in esubero a livello nazionale)
2. Non è stata prevista l’attivazione del TFA per tutte le discipline artistiche e musicali ( di cui si occupa l’AGAM), rinviata al 2012/2013
3.Attivazione solo a partire dal 2012/2013 delle lauree magistrali relative alla scuola secondaria di I grado
4. Il calendario delle prove di accesso al TFA in preparazione prevede il primo step nei test tra il 20 giugno ed il 20 luglio 2012 ( saranno evitate le giornate in coincidenza con gli esami di stato)
5. Per i docenti con 360 giorni di servizio, sono in corso approfondimenti normativi sulle modalità di svolgimento delle prove e sull’accesso al TFA (il Ministro è intenzionato a proporre un emendamento nel decreto semplificazioni in discussione al Senato)
6. l’acquisizione di crediti/esami mancanti deve avvenire prima dell’iscrizione alle prove del TFA
7. per la lingua straniera nella scuola secondaria di I grado,i corsi del TFA saranno distinti per singola lingua.La doppia lingua ( quindi inglese + altra lingua comunitaria) sarà prevista solo nella futura laurea magistrale
8. sarebbe auspicabile che le Università trovassero un accordo sul costomedio dei corsi per il TFA (quindi assimilarlo a quello di un singolo anno accademico)
9. il decreto relativo ai tutor organizzatori ed ai tutor dei tirocinanti è già stato firmato, mentre non c’è ancora nessuna novità per i tutor di scuola, sia per la loro selezione che per il riconoscimento del lavoro svolto
10. le procedure per la ridefinizione delle classi di concorso sono ancora in corso e presumibilmente sarà un iter lungo in quanto, a causa delle tante modifiche subite dal testo approvato nel 2009, è prevista una nuova “prima lettura” in Consiglio dei Ministri è allo studio una proposta interna alla Direzione del personale in merito all’idoneità/abilitazione degli insegnanti di laboratorio (ITP), che non erano stati inclusi nel D.M.249/10 sulla formazione iniziale
Andiamo avanti. Dunque siamo alla fase “primo step”, i test preselettivi.
In questi giorni dai candidati alle prove preselettive ci arrivano notizie che le cose non stiano andando proprio nel verso giusto e segnalano:
errori nella formulazione delle domande, mancanza di unicità nella possibilità della risposta, un eccessivo nozionismo che non denota certo attenzione alla peculiarità dell’azione didattica e della sua ricaduta nell’ambito della formazione della persona.
Però gli esaminandi lo sanno che tra test di questo genere e il Trivial Pursuit non c’è poi molta differenza. Mentre c’è un abisso tra le declamazioni a favore di una scuola all’avanguardia, moderna, innovativa e basata sul merito e la mediocrità solita delle vicende di cui leggiamo. A parte che le domande e le risposte del Trivial Pursuit in genere sono sempre esatte.
Prese dalla curiosità abbiamo consultato il sito del Cineca. Giusto per capire di cosa stiamo parlando. E vi si trovano tutte le batterie dei test svolti finora con relativi quesiti e risposte ( https://tfa.cineca.it/pubb_compiti.php ). Le leggiamo uno per uno, anche quelle famigerate in arabo. Tanto c’è poco da capire.
Alla fine dei quesiti, infatti, ciascuna batteria di test (non una, ma tutte) reca la dicitura :
“IN TUTTI I QUESITI PROPOSTI LA SOLUZIONE E’ LA RISPOSTA ALLA LETTERA A)
*************FINE DELLE DOMANDE********* ”
Leggo il primo test e, alla fine c’è questa dicitura. Leggo il secondo: la stessa dicitura. Il terzo pure. Il quarto…. Tutti.
Bastava, e basterà, visto che i test sono ancora in corso per le altre discipline, segnare con una X sempre e solo la risposta corrispondente alla A).
Ma è possibile? Dei veri geni questi del Cineca, al di là del contenuto e della formulazione di domande e risposte, su cui tanti, sindacati, esaminandi, docenti, si stanno interrogando, questa ci sembra, come direbbe un mio alunno qualunque “Prof!! Una figata pazzesca!! Il test è molto più facile dell’INVALSI!! Basta mettere sempre e solo la crocetta nello stesso posto!!”
Qualcuno mi dice: ma no, tranquilla, è per semplificare, poi le risposte vengono mescolate nei singoli test…Sì? La scuola del merito. Sì, certo.
di Mila Spicola - 26 luglio 2012

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