TFA E CONCORSI

martedì 3 gennaio 2012

fra due mesi l'avvio delle prove di selezione per l'accesso ai TFA. Nel
frattempo il Miur rivaluterà più attentamente i numeri effettivi di posti da
rendere disponibili presso le università. Infatti la prevista diminuzione del
numero dei pensionamenti, legata sia ai provvedimenti del precedente governo
che dell'attuale, ed il richiamo del ministero della Funzione pubblica a non
concedere gli ingressi "in eccesso" ai TFA, già conteggiati dalla Gelmini,
richiedono una correzione ministeriale ai decreti già pubblicati per un numero
inferiore di futuri abilitati post-TFA. Gli ex-iscritti Ssis, successivamente
ritiratisi, avranno l'accesso diretto ai tirocini banditi da ciascuna
università, mentre i posti restanti saranno assegnati in base alle graduatorie
risultanti dalle prove d'ingresso e dai titoli posseduti. La selezione per
l'accesso avverrà con tre filtri successivi: un test unico nazionale a risposte
chiuse, seguito da uno scritto e quindi da una prova orale. Chi supera anche
l'orale entra in graduatoria (sommando i voti delle tre prove e i punti dei
titoli); chi è in posizione utile in graduatoria, in base al numero stabilito
per ciascuna università, accede al TFA. Chi frequenta almeno il 70-80% delle
attività previste e supera l'esame finale, consegue l'abilitazione.

I nuovi abilitati dovrebbero rappresentare coloro che poi concorreranno,
attraverso un ordinario di "nuova concezione", alla fetta di posti non
destinati annualmente al reclutamento da GaE. Tale fetta sarà probabilmente
"variabile" e determinata annualmente, o ogni due anni, per decreto
ministeriale, in modo da destinare una percentuale maggiore dell'attuale 50%
alle GaE (alleggerendole più rapidamente) ed i restanti posti agli idonei del
concorso (che potranno essere più abbondanti laddove le GaE andassero in
esaurimento).

Le intenzioni ministeriali, dichiarate da Profumo, sono tuttavia quelle di
bandire un primo concorso ordinario (ad un numero di posti attentamente
valutato e basato sulle reali esigenze di copertura di cattedre) nella seconda
metà del 2012, cioè ampiamente prima che gli abilitati post-TFA possano
accedervi (iniziando le tre prove selettive a marzo, è difficilmente
ipotizzabile che il tirocinio effettivo possa iniziare e concludersi nel
corrente anno accademico). Pertanto si aprono due scenari alternativi.
1) Il primo (coerente con quanto progettato finora dal Miur) implicherebbe
l'inevitabile slittamento di circa un anno del progetto concorsuale del
ministro: in tal caso, a fine 2013 solo i neoabilitati da TFA potrebbero
accedere al nuovo concorso ordinario, affrontando una prima veloce preselezione
nazionale (finalizzata a ridurne il numero), con successive fasi scritta e
orale (gestibili anche localmente) fino ad arrivare al numero previsto di
assunzioni per ciascun insegnamento (presumibilmente non oltre 5-7mila posti
per ciascun anno nel biennio di riferimento). Due anni dopo, sarebbero i
neolaureati (di nuova formazione), a conclusione del loro TFA, ad affrontare la
successiva tornata concorsuale.
Si profilerebbero pertanto tre compagini: a) gli attuali iscritti in GaE, il
cui numero dovrebbe progressivamente ridursi sulla base di una più cospicua
attribuzione % di posti; b) gli attuali abilitati non inseriti in GaE,
apparentemente destinati solo alle Graduatorie d'Istituto (a meno che non si
preveda di ammetterli al concorso o di introdurli nelle GaE); c) i tirocinanti
in formazione attiva, che, abilitati, "concorreranno" in numero programmato,
ogni due anni, ai posti non destinati alle GaE.

2) Il secondo scenario (di meno chiara definizione, ma attualmente più
probabile) vedrebbe nell'autunno 2012 un bando concorsuale aperto a tutti gli
abilitati. La formula concorsuale dovrebbe essere più veloce rispetto alle
precedenti edizioni, con una notevole scrematura iniziale attraverso una
preselezione unica nazionale a test e una seconda prova a test specifica per
ciascuna disciplina. Le successive prove scritta e orale, ipotizzabili anche a
livello decentrato, individuerebbero un limitato numero di aspiranti idonei, da
assumere a T.I. nei due anni successivi. Le prove selettive per i TFA di marzo
servirebbero invece ad abilitare (nel 2013) i destinatari della successiva
tornata concorsuale, da bandire nel 2014. Poi, nel 2016, sarebbe la volta degli
abilitati da TFA conclusivo della nuova formazione, e così via ogni due anni.
Le percentuali di ripartizione dei posti tra concorsi e GaE sarebbero di anno
in anno adattate alle reali esigenze e situazioni regionali, passando
gradualmente da una ripartizione più ampia per le GaE ad una di segno opposto
man mano che le diverse GaE risultassero in esaurimento.
Si profilerebbero così queste compagini: a) gli attuali iscritti in GaE,
annualmente assunti a t.i. in base alle % stabilite; b) gli attuali abilitati,
inseriti o meno in GaE, protagonisti del concorso ordinario del 2012, i cui
vincitori sarebbero assunti nei due a.s. successivi; c) i tirocinanti in
formazione attiva, che, dopo abilitazione, "concorreranno" in numero
programmato, ogni due anni dal 2014, ai posti non destinati alle GaE.

In ogni caso, le prospettive difficilmente usciranno da questi binari:
garantire comunque una fetta del reclutamento alle GaE fino a loro esaurimento;
garantire dal 2014, con cadenza biennale, accesso ai ruoli attraverso nuovi
concorsi per numeri ristretti e programmati di candidati (con l'obiettivo di
reclutare anche o soprattutto giovani docenti); fornire in tal modo un'idea
molto più chiara sulle effettive possibilità di assunzione nella scuola negli
anni successivi per gli aspiranti all'insegnamento (chi non passa il concorso e
non è in GaE sarà "fuori dai giochi").

 
Da www.alpebra.it 01.01.2012
Coordinamento Precari Venezia
Comitato Precari della Scuola Padova

Formazione iniziale e Tfa, tutto da rifare
Solo le prove confermate a fine febbraio


Per la Funzione Pubblica il contingente fissato dalla Gelmini è troppo alto.
In arrivo un decreto integrativo, che oltre alla riduzione dei posti conterrà
nuove regole. L’unica conferma è sui tempi: il ‘Cineca’ ha già definito le
innovative modalità di selezione.

Tutto da rifare, ma in tempi brevissimi perché le prove di accesso ai Tfa
rimangono confermate per la fine di febbraio. È questo l’esito dell’incontro
tenuto il 29 dicembre al Miur tra i sindacati ed alcuni dirigenti ministeriali,
tra cui il capo dipartimento Giovanni Biondi, per fare il punto della
situazione sull’avvio dei corsi riguardanti formazione iniziale e Tfa.

La novità è che alle già note incompletezze dei decreti emessi sul fotofinish
dall’ex ministro Gelmini, si sono aggiunti i rilievi posti dalla Funzione
Pubblica su disponibilità e contingenti fissati dal Miur a novembre
(complessivamente oltre 23mila posti da assegnare): il dicastero di Palazzo
Vidoni “ha eccepito - ha spiegato la Gilda degli insegnanti, presente all’
incontro - rispetto al numero proposto in eccesso rispetto alle reali
disponibilità dei posti in organico. Da ciò si desume che sarà necessaria una
revisione delle quantità previste per i Tfa”.

I sindacati hanno poi fatto di nuovo notare le incongruenze presenti nei
decreti firmati dalla Gelmini. In particolare, i punti che al Miur dovranno
rivedere, a ritmi forzati, riguardano le modalità, i numeri e la distribuzione
territoriale: Biondi ha preso l’impegno che verranno comunicati ai sindacati
già nei primi giorni del 2012. Non sarà, tuttavia, un resoconto completo: all’
appello mancheranno sicuramente i riferimenti delle classi di concorso dell’
ambito artistico e musicale riguardanti l’AFAM. Servono, quindi, ha
sottolineato la Uil Scuola, “sostanziali modifiche rispetto alle numerose
palesi sviste, che potrebbero inficiarne l’applicabilità”.

Un altro punto dolente, toccato dai rappresentanti dei lavoratori, è quello
delle procedure di reclutamento, che secondo l’amministrazione sarebbe da
trattare in una sede diversa rispetto a quella delle procedure abilitanti: la
Uil Scuola, con gli altri sindacati d’accordo, ha ribadito invece che “TFA e
reclutamento vanno trattati insieme”.

Con il nuovo anno, quindi, assisteremo ad una inevitabile riformulazione o
integrazione sostanziale dei due decreti pubblicati a novembre (con
pubblicazione in Gazzetta Ufficiale), contenenti nuovi numeri e modalità di
svolgimento delle selezioni dei candidati.

L’unica conferma giunta dalla riunione di fine 2011 è stata quella relativa
alla tempistica delle selezioni: “è stato ribadito da parte
dell´amministrazione che le prove di accesso ai TFA saranno fatte alla fine di
febbraio-primi di marzo anche nelle more del perfezionamento dei decreti
impugnati poiché il ‘Cineca’ ha ormai definito tempi e modalità della loro
organizzazione”, ha spiegato la Gilda. Lo stesso sindacato, guidato da Rino Di
Meglio, ha commentato che “i TFA devono partire anche in difetto di
legislazione poiché dalla loro conclusione deriva la possibilità di bandire i
concorsi ordinari promessi dal Ministro Profumo”. Ma senza regole chiare, eque
e condivise non salirà il rischio di portare la questione delle formazione
iniziale e dei Tfa nelle aule dei tribunali?

di A.G. La Tecnica della Scuola, 30.12.2011


Bufera sui tirocini: sono troppi.
Patroni Griffi blocca il decreto
sui 23 mila Tfa, vanno ridotti

Intanto i contratti di supplenza sono 120 mila


Semplicemente sono troppi, vanno ridotti. I posti autorizzati dal ministero
dell'istruzione, uno degli ultimi atti firmati dall'ex ministro Mariastella
Gelmini, vanno riportati al fabbisogno «reale» di nuovi docenti. É con questa
motivazione che il ministro della funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi, ha
rispedito al mittente il decreto che si apprestava ad avviare in questi giorni
23 mila Tfa, i percorsi universitari di formazione.

Nel minino in particolare i tirocini per le scuole secondarie superiori: 15
mila, quasi il triplo rispetto al fabbisogno stimato. Il decreto sui Tfa era
stato uno dei motivi di frizione interna già nball'ex maggioranza di governo,
con Comunione e liberazione che spingeva perché i numeri fossero ben più
sostanziosi di quelli inizialmente indicati dalla Gelmini. Alla vigilia della
caduta del governo, la Gelmini apre i cordoni e autorizza più posti di quelli
preventivati, rispondendo così a quanti chiedevano più giovani da immettere nel
sistema, scalzando l'unicità di fatto delle graduatorie permanenti (da cui lo
scorso anno sono state fatte 65 mila assunzioni). Ora tocca al nuovo
responsabile di viale Trastevere, Francesco Profumo, dipanare la matassa, resa
ancora più ingarbugliata dalla recente posizione della Funzione pubblica.
Perché è vero che si sono autorizzati posti per classi di concorso assai
inflazionate e che difficilmente potranno dare uno sbocco occupazionale nei
prossimi anni, ma è anche vero che al dicastero dell'istruzione risultano per
l'anno in corso oltre 120 mila contratti di supplenza di lunga durata: 38 mila
per il sostegno, gli altri su cattedre ordinarie, di cui 71 mila fino al 30
giugno.

Numeri destinati a crescere se sarà confermata la previsione che vede per
quest'anno un boom di domande di pensionamento (si veda ItaliaOggi di martedì
scorso). La Funzione pubblica ha richiamato il rispetto dei paletti fissati dal
decreto ministeriale n. 249/2010: per determinare il numero dei posti
annualmente disponibili per l'accesso ai Tfa si fa riferimento al reale
fabbisogno definito in base alle rilevazioni regionali e maggiorato a livello
nazionale del 30%. Nulla però dice il decreto sull'organico di riferimento in
base al quale calcolare le necessità (di diritto oppure di fatto,
tradizionalmente sempre più abbondante). La prossima settimana i vertici
dell'Istruzione si sono impegnati a incontrare i sindacati per chiarire la
questione. Anche perché su una cosa Profumo non sembra avere indecisioni,
ovvero sul fatto che i Tfa vanno banditi in tempo utile per concludersi entro
l'anno. Sullo sfondo sempre il progetto di un nuovo concorso nel 2012, a cui
possano accedere i Tfa. Ed è proprio per questa eventualità che i sindacati
hanno chiesto di poter vedere anche le carte del nuovo reclutamento, per
chiarire lo spazio che avranno i vecchi precari e quello dei nuovi formati.
Intanto, sarà oggetto di revisione, se non addirittura di annullamento, anche
il decreto che istituisce i corsi di abilitazione per infanzia e primaria.
Interessati i docenti in possesso del diploma magistrale conseguito entro il
2001/02.

di Alessandra Ricciardi ItaliaOggi, 3.1.2012

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