SCIOPERO PROVE INVALSI

domenica 14 febbraio 2016

Mentre prosegue nelle scuole la resistenza contro la nefasta legge 107 e si prepara la campagna referendaria contro di essa, i COBAS convocano lo sciopero contro i quiz Invalsi, strumento decisivo della cattiva scuola governativa


Gli effetti nefasti della legge 107 sono oramai evidenti a chiunque sia in buona fede. La volontà sfacciata di edificare una scuola gerarchizzata sul modello renziano di società (“un uomo solo al comando di strutture aziendali a caccia di profitti economici”), guidata da presidi-padroni e con docenti ridotti a “tuttofare” subordinati - e minacciati di licenziamento, riduzioni salariali, trasferimenti - sta creando il caos in istituzioni scolastiche già prostrate da due decenni di tagli al personale e ai finanziamenti. La pervicacia nella creazione di conflitti tra i lavoratori/trici in nome di una premialità di un presunto “merito” – che serve solo a creare una “corte” di docenti al servizio totale del preside-padrone – sta distruggendo la collegialità e il lavoro unitario, togliendo quella libertà didattica che non è un privilegio per i docenti ma l’unica garanzia per gli studenti e le famiglie di pluralismo, ricchezza culturale, libertà di apprendimento e non sottomissione ad un pensiero unico eterodiretto dai grandi potentati economici e politici.
Ma, mentre prosegue la resistenza all’applicazione della legge e si prepara la campagna referendaria per la cancellazione almeno dei suoi punti più distruttivi, appare sempre più evidente il ruolo cruciale che in essa ricoprono i quiz Invalsi. Sia per il sedicente “merito”, sia per la valutazione di docenti, studenti e scuole, sia per i finanziamenti, l’apparato ministeriale intende imporre l’unico elemento che ha a disposizione e che ritiene dotato di una parvenza di “oggettività statistica”: e cioè i risultati degli assurdi indovinelli invalsiani.
Dal 4 al 12 maggio prossimi si rinnoverà il rito insensato dei quiz, contro il quale avrà ancora più rilievo degli anni scorsi l’opposizione frontale dei lavoratori/trici della scuola, degli studenti e dei genitori che intendono difendere la qualità e i valori della scuola pubblica. Già lo scorso maggio la lotta contro i quiz andò oltre le migliori previsioni: in circa una classe su quattro (primaria e superiore), gli insulsi indovinelli vennero sbeffeggiati e annullati dall’effetto combinato dello sciopero indetto dai COBAS e del boicottaggio da parte di tantissimi studenti, alle superiori, e genitori che non mandarono, alle elementari, i figli a scuola. E proprio per il rilievo ancora maggiore assunto dai quiz con la legge 107, quest’anno tale azione combinata va ulteriormente amplificata e preparata con ampio anticipo. Di conseguenza facciamo intanto la nostra parte,convocando il 4 e 5 maggio due giorni di sciopero nella scuola dell’infanzia e nella primaria (alle elementari ogni lavoratore/trice sceglierà il giorno tra i due in cui il proprio sciopero risulterà più efficace; e lo stesso, pur non avendo i quiz, potranno fare alle materne) e il 12 lo sciopero per le medie (che chiedono l’eliminazione degli indovinelli all’esame finale del ciclo) e per le superiori.
Lo sciopero, oltre ad esigere la cancellazione dei quiz Invalsi e il loro uso per valutare docenti, studenti e scuole, è contro:
  • il premio di “presunto merito”,
  • la chiamata diretta da parte del preside e i suoi poteri di assunzione e licenziamento,
  • i “tetti” orari per l’alternanza scuola-lavoro,
  • richiede l’assunzione di tutti i precari/e abilitati o con 360 giorni di insegnamento,
  • il recupero salariale di quanto perso negli ultimi anni da docenti ed Ata.
Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS

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