lunedì 29 febbraio 2016


RAZZA PRECARIA

ASSEMBLEA PUBBLICA SU LAVORO MIGRANTE E PRECARIO

Venerdì 4 marzo alle ore 17:00 la Confederazione Cobas ed il centro sociale G. Cimarelli organizzano, con la partecipazione della Consulta dei Migranti di Terni, presso il Csa Germinal Cimarelli di Terni in via del Lanificio 19, un’assemblea pubblica, indetta sul tema del lavoro migrante e precario cui sono invitati migranti, precari e studenti.
Risultati immagini per precari e migrantiCollegandosi alle lotte della giornata di mobilitazione europea del prossimo 1 marzo su salario minimo, reddito di base e permesso di soggiorno incondizionato, riportato drammaticamente all’apice del dibattito politico e sindacale del nostro territorio anche dalla recente iniziativa, promossa dall’Arci Solidarietà di Terni, denominata, in modo quanto mai infelice, “Oro nero”. Un progetto realizzato in collaborazione con il Comune di Terni che, nel peggior stile Expo 2015, ha visto recentemente coinvolti in forma di “prestazione lavorativa gratuita” numerosi migranti richiedenti asilo nella raccolta delle olive in un terreno di proprietà comunale, un progetto del tutto privo di qualsivoglia prerequisito formativo, che si è tentato addirittura di far passare sulla stampa come “esempio da seguire” in materia di politiche per l’integrazione!
La realtà dei fatti, a giudicare dal disappunto dei numerosi migranti, “lavoratori involontari” che vi sono rimasti imbrigliati, è ben altra: il lavoro si paga, i diritti non hanno frontiere.
Denunciamo il carattere del tutto contraddittorio e inaccettabile di questo sottogenere di politiche dell’accoglienza, figlie dello spirito più nefasto del “Jobs act” e lesive sia dei diritti che della stessa dignità dei lavoratori, sostenute e finanziate dall’attuale Amministrazione Comunale. Politiche che, nel mentre vengono spacciate come finalizzate alla promozione di una non meglio precisata “cittadinanza attiva” dei migranti e richiedenti asilo, non fanno che portare ulteriore alimento all’attuale tendenza alla “deregolamentazione del lavoro” e alla “servilizzazione dell’attività” che da lungo tempo investe, non soltanto il lavoro migrante, ma l’intero bacino del lavoro, del volontariato e della formazione, costituendo l’indistinto territorio esistenziale di una medesima e sempre più numerosa “razza precaria”. Una “razza” – detto qui al netto di ogni tentazione essenzialista – per l’appunto composta da migranti e richiedenti asilo, ma anche da lavoratori delle cooperative sociali, volontari delle associazioni di promozione sociale, lavoratori autonomi di seconda e terza generazione; da tutto un vasto spettro di nuovi lavoratori al nero fatti strumentalmente emergere dal “sommerso” attraverso il ricorso alla copertura fittizia offerta dai “voucher Inps”; da studenti a cui, in nome delle false promesse della “formazione permanente”, è stata imposto dalla nefasta riforma della malascuola del governo Renzi e di Confindustria,  la frequenza coatta dell’alternanza scuola/lavoro; da esodati, disoccupati e inoccupati privati del riconoscimento di forme alternative di reddito e sulla cui comunità di destino comincia, a quanto pare, ad aleggiare anche il sinistro spettro del neocaporalato. È a tutto questo composito bacino sociale, a cominciare proprio dai migranti, dagli studenti e dai precari a vario titolo coinvolti nei meccanismi di sfruttamento ormai palesi cui soggiacciono le attuali politiche per “l’integrazione” del Comune di Terni, che facciamo appello:

  • per dare avvio alla costituzione di un osservatorio sulla condizione dei richiedenti asilo e di uno sportello di consulenza legale che possano realmente coinvolgere in modo attivo gli stessi migranti e
  • per lanciare, poi, un più vasto lavoro di inchiesta e intervento sulle attuali condizioni materiali di esistenza di quella che, in modo neppure troppo metaforico, abbiamo indicato con il nome comune di razza precaria.

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