La scuola non è un mercato e noi non siamo in vendita.

venerdì 30 ottobre 2015 · Posted in

500 € direttamente in conto corrente, netti ed esentasse. Una cuccagna in tempi di magra e che
magra!
Sono 6 anni che non si vede un € fresco nella scuola, il contratto è ancora bloccato nonostante che la Corte Costituzionale abbia dichiarato illecito e illegittimo il blocco per tutto il Pubblico Impiego, mentre l’aumento dei costi del vivere, in particolare dei servizi, ha continuato ad erodere il nostro misero potere d’acquisto.
Sono uscite ovunque le tabelle che mostrano come gli stipendi degli insegnanti, ancor peggio quelli del personale ATA, sono i più bassi dell’Unione Europea (ce la giochiamo con la Grecia), ma dobbiamo consolarci con la prossima legge di stabilità che – Renzi & Padoan – si sgolano a garantire essere espansiva dei consumi.
Intanto per i lavoratori della scuola sono stanziati mediamente 8 € lordi, 5 netti, al mese. 5€ da contrattare contro 500 a pioggia ed egualitari, un bel assist, fatto in casa, alla Buona Scuola del Renzi, un bello sberleffo al Sindacato, alle RSU, ai docenti e agli ATA.
Dov’è finito il mantra dell’impossibilità di reperire risorse per la scuola?
Quando servono i soldi si trovano.
Ciò a cui mira il governo di Renzi è lampante: saltare a piè pari qualsiasi intermediazione sindacale, qualsiasi contrattazione, definire e disporre immediatamente quello e quanto sia da destinare ai propri sudditi, che non potranno che esser grati per sempre e riconoscenti nelle urne.
Lasciamo perdere qualsiasi discorso serio sull’aggiornamento: ben venuti siano i 500€ ma questi non bastano per comprarci, la scuola pubblica non è in vendita così come non lo sono i lavoratori che la fanno vivere e sanno renderla – nonostante tutti i tagli e le angherie subite – un ambiente vivo culturalmente, cooperativo, efficiente ed efficace. Non lo affermiamo, noi ma la stessa OCSE.
Noi vogliamo, anzi pretendiamo solo ciò che ci spetta di diritto: gli arretrati di sei anni di contratto bloccato, gli scatti di anzianità negati, i compensi, le indennità, i rimborsi che ci sono stati tolti, la rispettabilità e il decoro del nostro operare.
 
Lettera/mozione approvata all'unanimità dal Collegio dell'I.I.S "Ruzza".

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