Ilva, il giorno della protesta sciopero e cortei a Taranto. Autorganizzati e Cobas bloccano comizio

giovedì 2 agosto 2012

TARANTO – I lavoratori dell’Ilva hanno iniziato la mobilitazione
uscendo dalla fabbrica per preparare i due cortei in coincidenza con lo
sciopero di ventiquattro ore proclamato da Cgil, Cisl e Uil e dai
sindacati di categoria dei metalmeccanici (alla manifestazione aderisce
anche l’Ugl) dopo il sequestro di sei impianti dell’area a caldo
imposto dalla magistratura per disastro ambientale.

I due cortei partiranno dal Ponte di Pietra, nella città vecchia e
dal piazzale antistante l’arsenale militare. Alla testa di uno dei due
cortei, nella fase conclusiva della manifestazione, ci saranno i
segretari nazionali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele
Bonanni e Luigi Angeletti; nell’altro corteo i segretari nazionali dei
sindacati dei metalmeccanici, Maurizio Landini (Fiom), Giuseppe Farina
e Franco Bentivoglio (Fim) e Rocco Palombella (Uilm).

Contemporaneamente a Bari il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini,
insieme alla governatore della Puglia, Nichi Vendola, terrà una serie
di incontri alla presidenza della Regione Puglia. Clini incontrerà in
mattinata i rappresentanti degli enti locali, una delegazione di
parlamentari ed il presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante; nel pomeriggio
avrà un confronto con i leader sindacali nazionali e con
Confindustria.

ORE 9:20 - MIGLIAIA DI PERSONE IN STRADA
Migliaia di lavoratori dell’Ilva stanno attraversando la città
vecchia di Taranto in uno dei due cortei organizzati per la
manifestazione di protesta dopo il sequestro di sei impianti a caldo
dello stabilimento siderurgico. Gli operai, sventolando le bandiere
delle organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil intonano spesso lo
slogan 'Il lavoro non si toccà e stanno raggiungendo il centro
cittadino, dove si uniranno all’altro corteo partito dal piazzale
antistante l’arsenale militare.

ORE 9:30 - PARTITO SECONDO CORTEO DA ARSENALE TARANTO
E' partito poco fa dal piazzale antistante l’Arsenale militare di
Taranto il secondo dei due cortei organizzati dai sindacati confederali
e metalmeccanici a sostegno dei lavoratori dell’Ilva. Sono migliaia i
manifestanti muniti di fischietti, bandiere e striscioni che stanno
sfilando nel centro cittadino. In testa campeggia un grande manifesto
con la scritta: “Difendere il lavoro per tutelare salute, sicurezza e
ambiente”. E’ atteso anche l’arrivo dei tre segretari nazionali di Fim,
Fiom e Uilm. Al corteo partecipano molte donne. C'è un imponente
servizio d’ordine con carabinieri e poliziotti in assetto antisommossa
per scongiurare possibili problemi di ordine pubblico.

ORE 9:35 - CAMUSSO: PROBLEMA RIGUARDA ASSETTO INDUSTRIALE PAESE
“Il problema dell’Ilva è il problema dell’assetto industriale del
nostro Paese. Dobbiamo sapere che se non si trovassero soluzioni
saremmo costretti a importare acciaio dall’estero”. Lo ha detto il
segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, che partecipa ad uno
dei due cortei organizzati dai sindacati a Taranto dopo il sequestro
dell’area a caldo del siderurgico.

«E' essenziale che l’azienda cambi atteggiamento, perchè troppo
spesso ha avuto quello di chi voleva fare tutto ciò che desiderava,
senza attenzione ai problemi e anche all’innovazione tecnologica
fondamentale per fare produzione di qualità». «Speriamo – ha aggiunto –
che i segnali di questi giorni siano positivi, perchè occorrono
risorse, scelte e rispetto per tutti i soggetti in campo».

ORE 10:00 - LANDINI (FIOM): L'AZIENDA DIA SEGNALI CON INVESTIMENTI
«Abbiamo deciso di scioperare e manifestare nella città e di
discutere con la città proprio perchè vogliamo unire il diritto al
lavoro col diritto alla salute e allo sviluppo del territorio». Lo ha
detto il leader nazionale della Fiom-Cgil, Maurizio Landini, a margine
della manifestazione in corso a Taranto.

«Non è facile – ha proseguito Landini – perchè ci sono anni di
ritardi, ma bisogna provare a voltare pagina. Noi ci rivolgiamo
direttamente all’azienda, al nuovo presidente dell’Ilva, perchè dicano
delle cose chiare. Per abbattere le polveri c'è bisogno di fare degli
investimenti, si sa dove agire, dai parchi alla cokeria, e di fronte a
un impegno preciso dell’Ilva anche le istituzioni, a partire dal
governo, faranno la loro parte». Landini ha precisato che i sindacati
vogliono «difendere il lavoro e dire che l’idea di fermare lo
stabilimento non sta in piedi. Sappiamo che i problemi non si risolvono
in pochi giorni ma è il momento di fare delle cose concrete. Non è il
momento di dividere – ha sottolineato il leader della Fiom – ma di
unire per recuperare dei ritardi anche nostri».

10:05 - BENTIVOGLI (FIM): MANIFESTAZIONE IMPONENTE
«C'è già un concentramento straripante di lavoratori, accompagnati
dai loro familiari, e altre duemila persone sono in attesa davanti ai
cancelli dell’azienda per raggiungere il corteo». Lo ha detto il
segretario nazionale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli, che sta
partecipando a Taranto al corteo a sostegno dei lavoratori dell’Ilva.

«E' una manifestazione imponente, di portata storica. Da questa
partecipazione – ha aggiunto Bentivogli – si percepisce il forte
consenso dei cittadini che hanno compreso le istanze di chi vuol
difendere il posto di lavoro. Bisogna dare continuità allo
stabilimento».

Bentivogli ha poi fatto presente che la manifestazione «è contro l’
inquinamento e a tutela dell’occupazione. La città non accetta il fatto
che per molte cose non realizzate, a pagare siano solo i lavoratori».

ORE 10:15 - CORTEI CONGIUNTI IN PIAZZA DELLA VITTORIA
I due cortei partiti separatamente si sono congiunti in Piazza della
Vittoria dove sta per cominciare il comizio che verrà concluso dai
segretari nazionali di Cigl, Cisl e Uil. La piazza è gremita da
migliaia di persone.

ORE 10:20 - ANGELETTI: NON ACCETTEREMO CHIUSURA
«Non accetteremo per nessuna ragione la chiusura dell’Ilva. Molto
spesso parlano persone che non conoscono quello che dicono». Lo ha
detto il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, dal palco di
Piazza della Vittoria a Taranto durante il comizio conclusivo della
manifestazione per l’Ilva.

«Non vogliamo fare pressioni su nessuno, ma abbiamo il diritto non
solo di dire ciò che vogliamo ma di dire che se non ci fanno lavorare,
noi non spariremo in silenzio, se non ci fanno stare nelle fabbriche
noi staremo nelle piazze». Lo ha detto il leader nazionale della Uil,
Luigi Angeletti, alla manifestazione di Taranto contro la chiusura dell’
Ilva. Non si può pensare di chiudere la fabbrica - ha aggiunto «perchè
al disastro ambientale si aggiungerebbe il disastro sociale».

ORE 10:30 - CONTESTAZIONE CON FUMOGENI: SOSPESO COMIZIO
Un gruppo di contestatori dei Cobas ha fatto una incursione con
fumogeni nella piazza della Vittoria dove era in corso il comizio dei
leader sindacali confederali. Il comizio è stato sospeso.

La manifestazione sindacale è stata conclusa in seguito all’
incursione di un centinaio di contestatori appartenenti a Cobas e
centri sociali. Polizia e carabinieri in tenuta antisommossa hanno
impedito che i contestatori raggiungessero il palco. L’interruzione è
avvenuta durante l’intervento del segretario Fiom Landini.

I contestatori, giunti nel cuore della piazza a bordo di un
furgoncino da cui diffondevano fumogeni colorati, sono stati invitati
dagli organizzatori della manifestazione sindacale a prendere la parola
dal palco. Si tratta di formazioni che sostengono la necessità di
chiusura immediata dell’Ilva per interrompere la diffusione di
inquinanti e contestano la posizione dei sindacati che vogliono
salvaguardare lavoro e ambiente.

I contestatori che hanno interrotto la manifestazione sindacale di
Taranto sono giunti in piazza facendosi largo tra la folla a bordo di
un Apecar. Hanno diffuso fumogeni e lanciato uova contro il palco da
dove era in corso il comizio. Secondo quanto riferito dal segretario
della Fiom, Maurizio Landini, durante l’incursione i contestatori hanno
staccato fili del sistema di amplificazione. L’incursione era stata
preceduta da fischi durante il comizio del leader della Cisl, Raffaele
Bonanni.

ORE 11:00 - CONCLUSO BLITZ CONTESTATORI, PIAZZA TARANTO SI SVUOTA
L'incursione dei contromanifestanti si è conclusa ed ora il gruppo di
contestatori sta indietreggiando raggiungendo i margini della piazza
scortato dalle forze di polizia. Uno dei contestatori, in piedi
sull'Apecar, ha letto un volantino contro i sindacati accusati di
essere troppo vicini all’Ilva e di difendere l’azienda più che la
salute dei cittadini e dei lavoratori.
Dal momento dell’interruzione della manifestazione sindacale la
piazza si è andata progressivamente svuotando.

11:05 - CONTESTAZIONE, RIPRENDE COMIZIO TARANTO
Dopo l’uscita dalla piazza della Vittoria dei contestatori che hanno
interrotto la manifestazione organizzata dai sindacati confederali, è
ripreso da pochi minuti il comizio dei leader sindacali. Dal palco
erano riusciti a parlare il leader della Cisl Buonanni e della UIl
Angeletti, e il leader della Fiom, Landini. E’ in corso ora l’
intervento del segretario della Cgil, Susanna Camusso.

ORE 11:05 - LANDINI (FIOM), CONTESTAZIONE NON ACCOLTA DA PIAZZA
“E' stata una contestazione premeditata, non accolta però dal resto
della piazza”. Lo ha detto ai giornalisti il leader nazionale della
Fiom, Maurizio Landini commentando la sospensione del comizio in
seguito all’arrivo di un gruppo di contestatori.

“Quella di oggi – ha aggiunto – è stata comunque una grande
manifestazione. L'inquinamento non è solo dell’Ilva. Si pagano anche
gli inquinamenti e gli errori fatti quando l’azienda è nata ed era
pubblica”.

“Erano anni che non si vedeva una manifestazione di questo genere. E’
stato un errore interromperla”. “La nostra controparte è l’Ilva – ha
aggiunto – noi siamo per unire la città. La Fiom non nasconde che c'è
un problema di recuperare il rapporto con i lavoratori. Ma per il fatto
che la magistratura debba supplire alla politica, non si può
dimenticare quello che non ha fatto la politica in passato”.

ORE 11:20 - BONANNI (CISL): IMPENSABILE PERDERE 20MILA POSTI LAVORO
“E' impensabile che si possano perdere ventimila posti di lavoro.
Questa manifestazione vuole richiamare l’attenzione su un’emergenza
nazionale”. Lo ha detto il segretario nazionale della Cisl Raffaele
Bonanni prima dell’interruzione del comizio in piazza della Vittoria a
Taranto. “Questa – ha proseguito – è una grande manifestazione di
piazza e di popolo. Una città che si stringe attorno alla sua certezza.
Con queste premesse ce la faremo”.

ORE 11:25 - CAMUSSO: NON SI RISANA IMPIANTO FERMANDOLO
«Non si risana impianto siderurgico fermandolo. C'è bisogno di
investimenti che devono essere fatti con lo stabilimento in marcia,
chiediamo al governo investimenti e chiediamo che ciascuno faccia la
sua parte». Lo ha detto il segretario della Cgil, Susanna Camusso, nel
suo intervento che ha concluso la manifestazione di Taranto contro la
chiusura dell’Ilva.

«Una situazione così non ce la saremmo mai immaginata: svegliarci una
mattina e chiederci se una delle più grandi fabbriche del paese sarebbe
rimasta aperta o no». «Questa non è una gara a chi urla di più – ha
aggiunto – è una difficilissima vertenza sindacale che ha bisogno di
unità del lavoro, dei sindacato e dei lavoratori e delle lavoratrici».
«Bisogna resistere un minuto di più di una controparte che non vuole
fare le cose. Serve la straordinaria compostezza della classe operaia
di Taranto. Cambiare si può e lo faremo».

«Non è giusto e non è legittimo impedire lo svolgimento di una
manifestazione». «E' sempre facile dire – ha aggiunto – che si poteva
fare qualcosa di più. Non è ammissibile però che in una vicenda così
complicata si faccia del sindacato e dei lavoratori il capro
espiatorio. Così loro (riferito ai contestatori, ndr) hanno ottenuto
una visibilità che altrimenti non avrebbero avuto».

“Non si può contrapporre lavoro a salute – ha detto ancora – ma
bisogna continuare a investire e vogliamo conoscere il piano dell’
azienda. Bisogna intervenire sul parco minerali e non si può continuare
a dire che non è possibile. Lo fanno altre aziende e vale anche per l’
Ilva”.

ORE 11:35 - CONTESTATORE: QUESTI SINDACATI NON CI RAPPRESENTANO
«Questi sindacati non ci rappresentano». Lo ha detto uno dei
contestatori, operaio dell’Ilva, che hanno interrotto il comizio dei
segretari confederali e dei metalmeccanici a Taranto. «Hanno tirato il
peggio di noi, il peggio di questa città . In quella fabbrica - ha
aggiunto – non ci sono diritti, non c'è dignità. C'è abbandono totale.
Noi conosciamo i nostri problemi e chi ci rappresenta. Se un segretario
interviene a un’assemblea manifestando solidarietà a otto persone che
ci hanno sottomessi, perseguitati, minacciati e avvelenati – ha
concluso il lavoratore – è un sindacato che non conosce i nostri
diritti o è troppo assoggettato all’azienda».

ORE 11:36 - CONCLUSA MANIFESTAZIONE
Si è conclusa a Taranto la manifestazione organizzata da Cgil, Cisl e
Uil a sostegno dei lavoratori dell’Ilva. L’ultima a prendere la parola
è stato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. La
manifestazione è terminata senza disordini. I contestatori - poco più
di un centinaio – si sono allontanati dalla piazza seguiti dalle forze
dell’ordine in tenuta antisommossa.

ORE 11:50 - FERRANTE: BISOGNA USARE BUONSENSO
«Bisogna sempre conservare e usare molto buon senso, chi interviene
per turbare non fa un grande servizio alle ragioni dei lavoratori e
della democrazia»: così il presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante, a Bari
ha risposto alle domande dei cronisti sulla interruzione, da parte di
un centinaio di contestatori, della manifestazione che si è tenuta
stamani a Taranto. Nella sede della Regione Puglia Ferrante parteciperà
ad un incontro con il governatore, Nichi Vendola, e il ministro dell’
Ambiente, Corrado Clini.

Ferrante ha aggiunto che “le manifestazioni dei lavoratori sono
giuste, legittime e danno l'idea della volontà di essere presenti per
conservare il posto di lavoro”. “Ben vengano – ha proseguito il
presidente dell’Ilva – queste manifestazioni che io vedo con grande
favore”.

Parlando con i cronisti, Ferrante ha sottolineato che “bisogna sempre
rispettare il diritto a manifestare. Chi interviene per turbare gli
animi – ha ribadito Ferrante – non fa un grande servizio alle ragioni
dei lavoratori e alle ragioni della democrazia”.

La dirigenza dell’Ilva «è vicinissima ai lavoratori e con loro
combatteremo per far valere le nostre ragioni». «Confermo – ha
proseguito Ferrante – la nostra precisa e decisa volontà di tutelare i
livelli occupazionali e la vita dell’impresa». «Il nostro impegno è
quello di coniugare lavoro, salute, impresa ed ambiente: sono – ha
sottolineato - termini non in contrasto; in un Paese moderno questi
termini non possono essere in contrasto». «Con le istituzioni – ha
concluso – continueremo il dialogo per far valere le nostre ragioni».

ORE 12:17 - LAVORATORI DITTE APPALTO BLOCCANO PONTE TARANTO
Un centinaio di lavoratori delle ditte d’appalto dell’Ilva, che ha
partecipato alla manifestazione dei sindacati, ha presidiato il ponte
girevole bloccandolo su entrambi i lati e non consentendo la
circolazione delle auto. Poi hanno tolto il presidio in coincidenza con
la fine dello sciopero previsto per oggi. La circolazione dei veicoli è
ripresa ora regolarmente.

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