il fascista Mario Merlino a Terni

martedì 13 settembre 2011 · Posted in


la nostra città operaia ed antifascista, il 15 settembre si macchia di un nero infame per l'iniziativa con il fascista Mario Michele Merlino, organizzata da “Ordine Futuro”, interfaccia di Forza Nuova, movimento neofascista noto per le sue iniziative squadristiche.
Mario Merlino, fascista, legato da 40 anni a dirigenti dell’estrema destra quali Stefano Delle Chiaie e Pino Rauti, provocatore, informatore dei servizi segreti e delatore, ha condotto, dalla fine degli anni Sessanta in poi, diversi tentativi di infiltrazione nell’estrema sinistra e nel movimento anarchico. Ricordiamo il ruolo che egli svolse nelle indagini relative alla strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969 e alla successiva strategia della tensione, accusando ingiustamente Pietro Valpreda ed altri anarchici di essere i responsabili dell’eccidio.  Ordine Futuro, Settimo Sigillo, Forza Nuova e Casa Pound sono gruppi neofascisti che mantengono organici legami con i macellai della RSI e con i personaggi collegati alle efferate stragi fasciste dei passati decenni e con i loro diretti eredi, e alternano pestaggi, aggressioni ed attentati a iniziative pseudoculturali, fatte per attirare gli sprovveduti e riscrivere, falsificandola, la storia.
E’ un oltraggio alle tradizioni antifasciste, operaie e democratiche della nostra città dare spazio e parola a soggetti protagonisti della strategia della tensione e responsabili di tali infamie di plagiare giovani e giovanissimi e infangare la memoria delle vittime di quelle stragi.



Arci Terni, Arciragazzi "gli anni in tasca", Associazioni: Amici del Manifesto, "Buaba", "Demetra", "Interni Stranieri", "il Pettirosso", "Plaza de Mayo", "primi della stra-da", Blob Lgc.-Laboratorio comunicazione, comitato anti-fascista cittadino di Orvieto, Centro sociale "Germinal Cimarelli", Circolo libertario ternano "Carlotta Orientale", Confederazione Cobas, Curva Est Ternana, Alerta Network, USPK, F.G.C.I., Giovani Comunisti, Partito Comunista dei Lavoratori, Partito della Rifondazione Comunista, Partito dei comunisti Italiani, Sinistra ecologia e libertà.

MARIO MERLINO UN FASCISTA PROVOCATORE, INFORMATORE DEI SERVIZI, INFILTRATO NEL MOVIMENTO ANARCHICO
Milita già dal 1962 in gruppi di estrema destra, partecipa a innumerevoli azioni squadristiche; nel 1965 si reca per sei mesi in Germania, prendendo parte ad un campo clandestino dei neonazisti tedeschi di Nazione Europa, e stringe stretti rapporti con personaggi quali Stefano Delle Chiaie (Avanguardia Nazionale), Pino Rauti e Giulio Caradonna (deputato MSI). In occasione degli scontri di Valle Giulia, nel 1968, a 24 anni, attua la strategia dello “scontro totale” propria di Avanguardia Nazionale: colpisce sia poliziotti sia studenti che manifestano, le sue azioni sono indirizzate a creare il maggior numero di feriti possibili da ambo le parti (strategia della tensione?); a distanza di un mese è tra i picchiatori dell’MSI (guidati da Almirante e Turchi) che in nome della contro-rivoluzione cercano di sgombrare la facoltà di lettere. Dopo essere tornato da un viaggio nella Grecia dei colonnelli, organizzato dalla Lega degli studenti greci (filo-governativa) e dal fascista Pino Rauti, nel biennio 1968-1969, fonda un primo “Gruppo XXII Marzo” (in numeri romani) che, per quanto si richiami ideologicamente agli arrabbiati di Nanterre ed a Daniel Cohn-Bendit, ha tra i padri tutelari ancora una volta Delle Chiaie ed altri esponenti del neofascismo. Sputtanato una prima volta, è costretto a chiudere il gruppo dopo appena un mese; inizia allora ad infiltrarsi in diversi gruppi dell’estrema sinistra: dapprima in Avanguardia Proletaria, finché viene scoperto il suo poco edificante passato; ci riprova con i maoisti del PCd’I (linea rossa), venendo però beccato in scontri organizzati dall’MSI. In tutto questo periodo, in occasione delle diverse manifestazioni dell’estrema sinistra, fa di tutto – tra lanci di molotov e di bulloni – per causare scontri con le forze dell’ordine; si offre inoltre di tenere corsi su come fabbricare ordigni esplosivi. Due fatti tra tutti: 1) chiede ad un militante marxista-leninista di nascondergli dentro casa alcuni metri di miccia e dei detonatori; questi accetterà apposta per verificare le voci circolanti su Merlino; guarda caso dopo due giorni la polizia compie una perquisizione nell’abitazione, non trovando però niente in quanto la persona in questione si era immediatamente sbarazzata del compromettente materiale. 2) Dopo ad una riunione dimentica un taccuino recante decine di nomi di esponenti di prim’ordine dell’estrema destra; interrogato dai militanti extraparlamentari, cerca di giustificarsi goffamente asserendo di aver cambiato vita e di mantenere con tali soggetti solamente rapporti amicali.
A questo punto, definitivamente bruciatosi nell’estrema sinistra, l’infame Merlino si “avvicina” al movimento anarchico; anche qui chiaramente nessuna conversione sulla via di Damasco: l’intento provocatorio e delatorio apparirà presto chiaro ed inequivocabile. Stringe contatti con il Circolo Bakunin di Roma, fa di tutto per incitare gli altri ad attentati dinamitardi, poi si adopera nell’enfatizzare le divisioni interne fino ad arrivare alla scissione del circolo e alla fondazione del secondo “Gruppo 22 marzo” (questa volta in numeri arabi) da lui ispirato. Tale gruppo, composto oltre che da infiltrati come Merlino, anche da soggetti  in buona fede quali Valpreda, verrà poi accusato insieme al Circolo Ponte della Ghisolfa di essere dietro alla strage di Piazza Fontana. Merlino, che aveva già provato a convincere diversi soggetti a piazzare valigette esplosive, una volta tratto in arresto, davanti agli inquirenti svolge il ruolo del delatore, rivelando come un fiume in piena vita, morte e miracoli dei militanti in buona fede del gruppo, facendo arrestare Pietro Valpreda e gli altri compagni ingiustamente accusati di essere i responsabili della strage di Piazza Fontana. Dai verbali dell’interrogatorio risulta inoltre come gli stessi inquirenti fossero interessati a conoscere più le circostanze riguardanti gli altri militanti che quelle inerenti la stessa inquietante figura di Merlino, non chiedendogli pressoché niente sul suo personale conto, quasi godesse di “protezioni” ad alto livello. Ritiratosi per molti anni dalla vita politica attiva, ha continuato tuttavia ad operare sul piano “culturale” collaborando con la casa editrice Settimo Sigillo, di chiaro orientamento neofascista, e realizzando pubblicazioni e rappresentazioni teatrali inneggianti a Mussolini e alla X Flottiglia MAS.

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